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28 gennaio 2012

Sorriso luminoso


Il mio canto
accarezzato
da una debole brezza
vola
nella notte profonda
e commuove
piccole stelle lontane.
Il radioso sorriso della luna
mi riscalda.

25 gennaio 2012

Shoah, terribile sterminio

Sia un nostro imperativo capire e ricordare...soprattutto, ammirare la straordinaria forza d'animo di alcuni ebrei, che non hanno mai odiato i loro persecutori, ma che, silenti e sofferenti, hanno continuato a contemplare il cielo sopra di loro e a coltivare l'amore...


Visi attoniti
di bambini
strappati alla vita,
come uccelli tremanti
nel gelo dell'inverno.


Visi stanchi
di uomini 
come foglie secche
adagiate sulla terra riarsa.


Visi
di donne umiliate
come rose appassite.


La forza di contemplare il cielo, nell'ostilità delle ingiustizie!!

20 gennaio 2012

L'utilità della lettura.


Ho sempre avuto un debole per la lettura. Sin da quando avevo sei anni.
Ricordo molto bene i miei primi mesi di scuola.
Mi piacevano molto le filastrocche e le poesie che la mia bravissima maestra proponeva in classe. Ricordo i sorrisi di incoraggiamento che spesso mi rivolgeva, la sua passione per l'insegnamento, la sua fermezza.

Diventare insegnante era il mio più grande sogno; già allora  mi impegnavo a leggere con espressione, come faceva la nostra maestra quando ci leggeva dei racconti.
Prendevo sempre voti molto alti, sia a scuola che in famiglia erano molto soddisfatti di me ed erano contenti che leggere mi piacesse moltissimo. In effetti, la passione era tale che abbastanza frequentemente, durante l'intervallo, stavo seduta sotto un albero del cortile, o su una panchina, con un libro di filastrocche o di brevi racconti tra le mani, ignara di quello che facevano gli altri miei compagni. Dicevano che ero molto strana. Ma a me questo non importava molto. Mi interessava invece leggere e memorizzare le storie che leggevo, pensare ai personaggi e immaginare di trovarmi  in situazioni simili a quelle dei protagonisti dei racconti che leggevo, attribuire sentimenti umani anche alle piante e ai fiori.
E' stato così che ho cominciato a scrivere piccoli racconti e brevi pensieri.
Avevo un piccolo quaderno su cui scrivevo le mie storie. E, se ci penso bene devo proprio ammettere che ero una bambina tenera e avevo spesso il sorriso sulle labbra. Uno di questi miei brevi pensieri, scritto alla fine della prima elementare dice:
" E' una giornata di primavera. Su un prato verde ci sono una margherita e un quadrifoglio. 
Piove tanto e tutti e due hanno molta paura dell'acqua, dei lampi, dei tuoni e del vento. Per sentirsi vicini, quando il soffio del vento li avvicina un po', si accarezzano e così hanno meno paura."
 Ricordo che ho avuto una reazione molto particolare mentre lo scrivevo. Infatti mi ero messa a piangere e a pensare alla povera margherita e al povero quadrifoglio, sotto il temporale, infreddoliti.
La natura mi è sempre stata molto a cuore. Parlavo con le piante che crescono nei miei campi e immaginavo che anche loro provassero dei sentimenti. Ecco come si spiega la mia sintonia con la natura.





19 gennaio 2012

La natura è straordinaria... e fa rivivere!!!

Le giornate invernali mi affascinano. Sono uniche nel loro genere. Mi fanno pensare...mi fanno ricordare.
Cammino nella quiete della mia campagna.
Una gelida brezza muove delicatamente rami di alberi tremanti, una leggera nebbiolina si diffonde nell'aria.
I bianchi campi riposano.
Non bisogna perdersi le giornate d'inverno. Se le si contemplano con occhi attenti, fanno comprendere che si deve vivere ogni piccolo istante, cercando di sorridere. Non si è soli con la propria malinconia.
Soprattutto, bisogna amare, sperare e credere per vivere serenamente. 
La mia vita continua...la mia vita è il dono più bello che io abbia mai ricevuto.
La mia vita deve essere vissuta in modo autentico.
 I campi ricoperti di bianco mi fanno pensare alla speranza e a quando, alla bella età di dodici anni, il primo giorno del 2008, avevo aperto la finestra della mia camera, avevo visto quel magnifico strato di neve che ricopriva i campi attorno alla casa e avevo pensato subito:" Vorrei che il mio futuro fosse bianco come questa neve." 
Questo pensiero necessita però di una spiegazione: a metà della scuola media, quando ho cominciato  a non sentirmi più una bambina e ho iniziato a crescere in tutti i sensi, ho avvertito in me l'esigenza di riflettere VERAMENTE su me stessa e sulla vita, così ho elaborato i concetti di speranza e di solidarietà. E soprattutto si è sviluppata in me un'autostima abbastanza equilibrata e piuttosto consapevole, sentimento ben diverso dall'orgoglio, sentimento che mi fa sentire un'aquila che vola tenace nell'immensità del cielo.

Io per "avvenire bianco" ho in mente di realizzare tutti gli obiettivi che mi pongo ora, fidandomi di me stessa e degli altri.
Lo so molto bene che a volte anch'io li ferisco, spesso con l'indifferenza, immergendomi nei miei pensieri e facendo finta di non vederli, o non ascoltandoli proprio. In certi periodi capita spesso. Ma poi mi dispiace sempre, soprattutto se si tratta di persone che mi stimano o che io stimo; mi dispiace perchè così non do agli altri la migliore immagine di me e finisco per essere piuttosto strana e sgradevole. Mi rimprovero sempre quando succede...





Nella fredda atmosfera, la nebbia abbraccia i miei pensieri e i miei sentimenti... e mi sento parte di questa campagna addormentata nel gelo dell'inverno.




10 gennaio 2012

Armonioso declino


Gli alberi piangono
un sole in declino,
che dipinge
nell'immenso cielo
caldi colori d'armonia...

Le foglie riposano,
accolte
dalla dolcezza di un soffice prato.

Il vento
abbraccia
la mia malinconia
e canta
nella quiete della campagna.

1 gennaio 2012

Benvenuto, 2012 !!!!

Le due del mattino di un nuovo anno. Gli amici si sono appena congedati. I loro sorrisi sinceri e le loro calorose strette di mano hanno donato gioia e sicurezza, in una gelida notte invernale.

La ragazza contempla quel cielo sereno e luminoso, domandandosi che cosa le riserverà questo nuovo anno e pensando alle persone a cui ha voluto molto bene, ma che non rivedrà mai più. Pensa a quelle care persone con malinconia, rimpiangendo i meravigliosi momenti vissuti con loro, le risate e gli abbracci che avrebbe voluto non finissero mai. Immagina che le stelle cantino struggenti parole d'addio, mentre i suoi tristi pensieri volano per abbracciare la luna.


Addio Chiara. Addio Luciano. Addio. Vivrete sempre dentro di me. Non vi dimenticherò mai...
 anzi, cercherò di farmi forza quando penserò a voi, che eravate dolci, ma al contempo forti.



2011: anno finito male.
Ma nonostante ciò, anno ricco di sorprese e di qualche possibilità, che mi è servita ad arricchirmi dentro. Per esempio, non dimenticherò mai quella straordinaria sera del 29 marzo, quando io e i miei genitori abbiamo cenato in una pizzeria tranquilla, dove dalla grande finestra potevamo vedere il tramonto di un vivido sole primaverile, dove ognuno di noi tre ha parlato agli altri delle sue speranze.  Non scorderò molto facilmente nemmeno la soddisfazione e la sorpresa che avevo provato il primo giugno, quando ho ricevuto un premio a un concorso di poesia. 
Ricorderò la mia esperienza di animatrice del grest alla parrocchia del Beato Andrea, dove mio zio è parroco. Un'esperienza che mi ha insegnato a stare con i bambini, ad ascoltarli, a collaborare con altri giovani. Un'esperienza che mi ha resa felice per tutta l'estate.
Mi sentirò sempre bene se penserò alla sera dell'11 settembre, quando, prima di ricominciare la scuola,  io e il mio caro cugino, sereni ma al contempo ansiosi per il nuovo anno scolastico, abbiamo parlato molto della nostra apprensione nei confronti delle novità scolastiche che avrebbero atteso entrambi, dal momento che tutti e due quest'anno abbiamo iniziato il triennio.
Addio 2011. Addio, ma con la speranza che il 2012 sia ricco di esperienze utili... e che finisca meglio!