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7 giugno 2014

Finalmente è finita!!


 7 giugno 2014. Finalmente è arrivato questo giorno da me tanto atteso!! Ultima mattinata di scuola! Tre ore passate con i miei compagni a cantare e a urlare. Niente male, anzi, mi sono divertita.
Stamattina ho messo addirittura il vestito a fiori.

Stanca ma contenta, ho attraversato il cortile posteriore della scuola. Centomila pensieri fluttuano nella mia mente.
La prima cosa che mi sono detta non appena ho varcato il cancello è stata:" Eri una bambina spaesata quando sei entrata per la prima volta in questo liceo. A 14 anni nutrivi molte aspettative verso questa scuola. Ora esci dal Liceo "Medi" e sei quasi una donna. A 18 anni erotti hai già le idee chiare riguardo il tuo futuro."

Nulla di più vero! Ricordo il mio primo giorno di scuola. Era una giornata piovosa di metà settembre e io, insieme ad altri 22 ragazzini, eravamo seduti di fronte alla nostra insegnante di lingue antiche che ci chiedeva i motivi per cui avevamo deciso di iscriverci all'indirizzo classico.
Io avevo deciso di  frequentare il classico essenzialmente per due motivi: perché mi interessava approfondire la letteratura italiana e anche perché mi incuriosiva il greco antico.
 Mi ricordo molto bene la mia prima prof. di greco e latino. Era esigente, pretendeva che tutti quanti ci impegnassimo in maniera assidua, ci spronava a dare il meglio di noi stessi, e, tutte le volte che prendevamo voti negativi negli scritti, ci raccomandava di non avvilirci e di continuare a studiare con tenacia.
Era pignola, ma anche comprensiva. Grazie ai suoi preziosi consigli ho imparato un metodo di studio piuttosto efficace.

Il secondo anno è stato fantastico!!! Per vari motivi. Innanzitutto perché ho incontrato una persona straordinaria, che mi permetto di citare: la professoressa Chiara Ticinelli!!!!
Era la mia insegnante di greco e latino in seconda. Voglio ricordarla non soltanto per la sua ottima preparazione linguistica e letteraria (spiegava infatti in modo esauriente le regole grammaticali), ma anche per la sua straordinaria mitezza, bontà, disponibilità, affabilità. Avevamo un ottimo rapporto, io e lei. Lei mi stimava moltissimo e aveva compreso le mie potenzialità.
Incredibile a dirsi, ma la sera del 9 giugno 2011, ultimo giorno di scuola della seconda, piangevo come una fontana per il fatto che sapevo benissimo che questa insegnante, essendo supplente, non sarebbe più stata con me.
Da tre anni  penso: "Quando diventerò insegnante, cercherò di essere come lei!"
Durante il secondo anno di scuola superiore ho scoperto inoltre il mio talento per la poesia. Lo so, l'ho già scritto in molti altri post, ma vorrei ribadirlo di nuovo. Tutto è iniziato nel dicembre del 2010, quando la mia insegnante di italiano incentivava la partecipazione di noi studenti al Concorso letterario "Valeggio Futura".
In quell'anno tutta la mia classe aveva partecipato a quel concorso.
Io avevo presentato una poesia che descriveva un paesaggio invernale contemplante il sorgere del sole. Ho vinto il 4 posto (la Menzione d'Onore).
Il mio caro zio Vincenzo, leggendola, l'aveva apprezzata moltissimo e mi aveva consigliato di continuare a sfruttare la mia immaginazione per comporre altre liriche.
Da allora ho approfittato del mio tempo libero per scrivere in versi sia le sensazioni che provavo nel contemplare la natura sia i sentimenti che mi suggerivano alcuni eventi di attualità, alcuni episodi della vita quotidiana ed alcuni eventi di storia recente.
Ho compreso di avere talento e quindi mi è sembrato opportuno continuare.
Da tre anni e mezzo ormai scrivo poesie e da tre anni e mezzo ho questa sensazione: riesco ad essere veramente me stessa quando scrivo versi e quando lavoro con le parole. Con le mie poesie riesco ad esprimere la parte migliore di me.

La terza e la quarta liceo sono stati anni molto impegnativi. Però mi sono piaciuti molto, sia perché ho avuto la possibilità di entrare in contatto con bellissime e interessantissime nozioni di filosofia, sia perché ho iniziato a divenire più attiva dal punto di vista delle attività extrascolastiche.
A quanti incontri culturali ho partecipato! E così ho sperimentato il piacere di mettermi in gioco anche al di fuori del contesto dei voti e delle medie.
E intanto, anche durante quei due anni, continuavo a ricevere riconoscimenti letterari ai concorsi di poesia.
In quei primi due anni di triennio ho scoperto un'altra mia capacità: l'abilità nell'instaurare collegamenti tra le tematiche delle varie discipline: tra greco e filosofia, tra latino, inglese e italiano, tra italiano e arte. Mi è sempre stato facile scorgere somiglianze e differenze tra i diversi autori.

La quinta mi è sembrata molto lunga, più lunga delle prime quattro classi. Tuttavia anche l'anno scolastico 2013-2014 mi ha riservato delle grandi soddisfazioni.
Verrò ammessa all'esame con una media piuttosto alta.
Ho studiato, ho studiato come una dannata fino alla fine di maggio per ottenere i voti che ho.
Spero di riuscire a fare un buon esame, degno dei miei sforzi e delle mie capacità.
Forse ora vi starete chiedendo se sono tesa o preoccupata. Un po' sì, ma soltanto un po'.


Ad ogni modo, la fine di questo post è riservata ai ringraziamenti.

Un grazie speciale a TUTTI gli insegnanti che mi hanno accompagnata in questa intensa esperienza di studio, durata cinque anni. In particolare, un sincero ringraziamento al Professor Mirandola (italiano), alla Prof. Ceccon (filosofia e storia) e alla Prof. Corbellari (inglese). Questi tre docenti
in effetti mi hanno aiutata moltissimo a coltivare le mie passioni e spesso mi hanno proposto di partecipare ad attività stimolanti per la mia crescita.

Un grazie lo devo anche ai miei compagni, dopotutto: in un certo senso è dovuto anche a loro se in questi ultimi anni sono riuscita a migliorare alcuni dei miei difetti. Cerco di spiegarmi:
alle medie ero molto intransigente, spesso mi mostravo poco disposta a tollerare chi assumeva comportamenti diversi dai miei. I rapporti con i miei coetanei non sono mai stati facili; un po' perché spesso e volentieri mi hanno presa in giro, hanno "spettegolato" di gusto alle mie spalle e una buona parte di loro mi giudicano una povera imbranata strampalata, un po' perché, devo ammetterlo, io tendo ad essere molto critica verso gli altri.
Entrando in contatto con adolescenti che vedono la vita diversamente da me, ho imparato che, per sopravvivere in un mondo costituito da persone molto diverse tra loro è utile stamparsi un sorrisetto ironico sul viso.
Ultimamente mi rendo conto di essere diventata più flessibile.
















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