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3 febbraio 2018

Gli Slavi:


IL CEPPO LINGUISTICO SLAVO:

Altra mappa strategica di studio!
Credo di non aver dimenticato nessuna delle lingue appartenenti a questa sottofamiglia:



CARTINA DI COLLOCAZIONE DELLE LINGUE SLAVE:

Non sono riuscita a trovarne una migliore con le scritte in italiano.
Però tenete presente che gli stati in cui attualmente vengono parlate le lingue slave sono colorati in questa cartina, a differenza degli stati vicini o comunque confinanti che sono contrassegnati con il colore grigio e il contorno bianco.



IMMAGINE CON I SIMBOLI DELL'ALFABETO CIRILLICO:

L'alfabeto cirillico era nato dalla volontà dei monaci Cirillo e Metodio di tradurre la Bibbia in slavo antico, in modo tale che i contenuti risultassero comprensibili alla popolazione slava.
E' un sistema alfabetico basato sostanzialmente sul greco.
Tuttavia, per quale motivo non è esattamente uguale al greco??
Prima della missione di Cirillo e Metodio, lo slavo antico non era mai stato messo per iscritto e le sue caratteristiche fonetiche non risultavano compatibili né con l'alfabeto greco né con quello latino.
Per questo i due fratelli ne avevano inventato uno "intermedio" che potesse essere fedele alla pronuncia delle parole.


DERIVAZIONE DELLA PAROLA SLAVO:

Esattamente le stesse frasi della monografia di Francisco Villar che ho citato anche all'interno della tesina etimologica preparata per l'esame:

"Slavo è una parola con una storia curiosa. Deriva in ultima analisi da slovene, nome con cui questo popolo chiama se stesso. (...) Sembra evidente la sua appartenenza alla radice indoeuropea *kleu-/klou/-klu- “sentire” che con fonetica slava diventa slav- (slava “fama”) e slov- (slovo “parola”). Perché è normale nella famiglia indoeuropea l'associazione in questa
stessa radice delle nozioni di “sentire, ascoltare” (come in greco κλὗθι [klùzi] “ascolta!”) e di “fama, reputazione, gloria” (come in italiano inclito “illustre, famoso”). Ciò rivela naturalmente una determinata concezione dei valori nella società indoeuropea: la gloria dipende soprattutto da ciò che “si sente dire” di una persona, dal fatto che il suo nome vada di bocca in bocca.
(…) se slovene fosse un derivato di slava “fama”, gli slavi sarebbero “i famosi, i rinomati.”

E' stato interessante e per me anche oltremodo affascinante scoprire l'esistenza di un ponte di collegamento tra κλέoς (clèos) e slav.
La radice I.E. *kleu-/klou/-klu- è portatrice di due sfere semantiche, entrambe ereditate dal greco antico. La prima riguarda l'atto di ascoltare e la seconda invece è molto pertinente al concetto di "gloria, notorietà, fama".
La voce "kλὗθι" (cluthì!), imperativo greco di seconda persona singolare "ascolta!", fa pensare immediatamente al fatto che i canti epici della Grecia arcaica fossero tramandati esclusivamente per via orale e per diverse generazioni.
Dunque, ciò che in quell'epoca antica si ascoltava erano le gesta gloriose degli eroi con i loro fortissimi sentimenti e i loro valori guerrieri.
Proprio attraverso la narrazione dunque, personaggi come Achille, Ettore, Agamennone, Patroclo e Nestore acquisivano una rinomata fama grazie alla quale non dovevano e non potevano essere mai dimenticati.
Gli eroi di Omero (ammesso sempre che sia davvero esistito e non sia un nome da sempre utilizzato per indicare in realtà l'opera di decine di aedi!) meritavano la memoria eterna dal momento che in vita erano stati dotati di meravigliose qualità come l'audacia, la forza fisica e il valore militare.
All'interno del mio lavoro ho citato anche alcune righe di un recente saggio del grecista Giulio Guidorizzi, "Io, Agamennone- gli eroi di Omero":

“(...) un eroe è al servizio della sua memoria: sa fin dal principio che il suo destino è lasciare un ricordo dietro di sé, in modo che chi non è ancora nato conosca un giorno le sue imprese, e i figli le raccontino con orgoglio."

Però a questo punto ritengo importante richiamare anche ciò che il linguista spagnolo precisa ulteriormente a proposito del termine slavo:
"(...) deriva in ultima analisi da slovene, nome con cui questo popolo chiama se stesso."

Dunque, se avessimo l'assoluta certezza che "slovene" derivi proprio da "slava", il significato della denominazione di questo popolo sarebbe legato alla fama.

Ma quel che mi chiedo da un po' di settimane è questo: anticamente, il popolo slavo era dotato di un patrimonio culturale, magari di tradizione esclusivamente orale, in cui venivano ricordate le grandi imprese degli eroi??
Sarebbe bello per me incontrare qualcuno che sapesse questo.


PATRIA ORIGINARIA DEGLI SLAVI:

Non si ha nessuna certezza a proposito della loro zona originaria.
C'è un'ipotesi che sostiene la provenienza dalle valli dell'Oder, un fiume lungo circa 628 km che marca il confine tra Germania e Polonia.
Questo fiume ha due nomi: i tedeschi lo chiamano "Oder", i polacchi invece "Odra".
E anche qui vi trovate delle cartine geografiche; io senza cartine geografiche non riesco a capire né a memorizzare le indicazioni dei luoghi.


L'altra ipotesi invece fa riferimento alla zona compresa tra il nord dei Carpazi e il corso del fiume Dnepr. Quindi si tratterebbe di un territorio compreso tra Russia e Bielorussia.


Ad ogni modo, proprio grazie a queste indicazioni topografiche, è possibile pensare a contatti e influenze linguistiche sia con i Balti a nord, sia con i Germani a Ovest.

STORIA ANTICA E MEDIEVALE DEGLI SLAVI:

L'unica notizia certa appartenente all'età antica è questa: nel 455 d.C., a causa del collasso dell'impero Unno, gli Slavi avevano già invaso e occupato la zona dei Balcani.
Nei primi tempi dei loro insediamenti, è molto probabile che il loro idioma fosse venuto a contatto con la lingua greca e magari anche con la lingua illirica, all'epoca parlata nella zona dell'attuale Albania.
Nell'espandersi verso Oriente non avevano incontrato particolari resistenze da parte di altri popoli, mentre invece, nei loro viaggi verso Occidente, hanno dovuto scontrarsi con il Regno dei Franchi.       I primi documenti in lingua slava risalgono al IX° secolo d.C.
E' possibile che in questo periodo gli slavi parlassero ancora una lingua comune e ancora abbastanza omogenea. La lingua di queste prime testimonianze scritte è detta "slavo antico".

Poi però, pochi secoli dopo, si era verificata la suddivisione dialettale. Villar cerca di fornire una spiegazione anche a questo fatto, affermando che il Basso Medioevo era stata un'epoca in cui si erano costituiti nuovi stati e nuovi ordinamenti politici anche a causa di guerre e battaglie tra slavi e popoli esterni ai loro territori.

 CONFRONTI TRA ALCUNE LINGUE SLAVE:

Ci sono delle parole che si ripetono con suono uguale, anche se vengono scritte con diversi caratteri alfabetici.
Un esempio è proprio la parola "pace":

SLOVENO SERBO-CROATO RUSSO BULGARO
mir ("pace") mir

мир мир

E' accaduto che con lo scisma della Chiesa Occidentale da quella Orientale, anche le lingue slave si sono praticamente "spartiti" i tipi di alfabeto!
Le lingue meridionali e occidentali utilizzano i caratteri latini compatibili con la liturgia romana, quelle più orientali invece hanno adottato il cirillico.

 LA LETTERATURA RUSSA:

 La letteratura russa, ce ne siamo accorti benissimo in famiglia, ha avuto dei grandi autori come Lev Tolstoj e Fedor Dostoevskij.
In questo blog trovate qualche mia recensione di alcuni loro romanzi che ho letto qualche tempo fa.

Voglio soltanto riportare alcune citazioni che provengono da alcune opere di entrambi che non ho mai letto:

- "È cosa meravigliosa questa illusione che abbiamo che la bellezza sia anche bontà."
     ( Lev Tolstoj, "La sonata a Kreutzer")

 - "Quando si ama, si ama tutta la persona così com’è, e non come si vuole che sia."
    ( Lev Tolstoj, "Anna Karenina")

- "La sofferenza e il dolore sono sempre doverosi per una coscienza vasta e per un cuore profondo."
          (Fedor Dostoevskij, "Delitto e castigo")

- "È meglio essere infelici, ma sapere, piuttosto che vivere felici… in una sciocca incoscienza."                              (Fedor Dostoevskij, "L'idiota").


GLI SLAVI NEL NOVECENTO:

E' risaputo che durante il secolo scorso si sono verificati degli eventi storici terribili e oltremodo drammatici in Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Serbia.
Non mi riferisco soltanto alla guerra che ha comportato lo smembramento della Jugoslavia, ma anche alla orribile realtà delle Foibe, all'interno delle quali morirono migliaia di italiani alla fine della Seconda Guerra Mondiale.




TAPPE PRINCIPALI DELLA GUERRA IUGOSLAVA:

Anni '80: Morte del generale Tito e nascita del nazionalismo serbo.

Estate 1991: La Slovenia si dichiara indipendente dal resto della Jugoslavia. Il conflitto tra Slovenia e Jugoslavia dura soltanto 10 giorni. Il 6 luglio 1991 la Slovenia è davvero diventata uno stato libero.

(Non è una trattazione storica dettagliata, è semmai uno schema che evidenzia solo gli eventi decisivi e gli eventi più gravi)

8 ottobre 1991: La regione della Croazia si dichiara indipendente dalla Jugoslavia. La Serbia le dichiara guerra e nei mesi successivi inizia a bombardare le cittadine croate
(Ravno ad esempio è rasa al suolo nel dicembre del '91)

Febbraio 1992: Anche la Bosnia chiede la secessione dalla Serbia; e a quel punto scoppia anche il conflitto tra Bosnia e Serbia.

Maggio 1992: Iniziano a cadere bombe su Sarajevo, che comportano centinaia di morti e di mutilati.
La sede del Parlamento di Sarajevo viene incendiata.

Maggio 1993: Distruzione del ponte di Mostar, città bosniaca, a causa dei continui bombardamenti fra Croati e Bosniaci. Quel ponte congiungeva la zona abitata dai Croati con quella abitata dai Bosniaci.

Aprile 1994: Massacro di Ahmici. I Croati invadono questo villaggio bosniaco, appiccano il fuoco alle abitazioni e uccidono centinaia di abitanti.

11-14 luglio 1995: Genocidio dei bosniaci musulmani a Srebrenica da parte di quell'ala dell'esercito serbo diretto da Ratko Mladic. E' stato un vero e proprio atto di pulizia etnica.

Agosto-ottobre 1995: Come se Srebrenica non fosse bastata, i Serbi incendiano e invadono molte altre città bosniache e attuano diversi stupri.

Novembre 1995: Accordi di Dayton, per porre fine ai sanguinosi conflitti che avevano ridotto le zone balcaniche a un cumulo di macerie e di cadaveri.

Dicembre 1995: Accordo di pace firmato a Parigi.

Febbraio 1996: Finalmente si smette del tutto di sparare e di bombardare. Era durata anche troppo!

La Jugoslavia ufficialmente non esiste più dal novembre 1995: è stata smembrata in quattro stati diversi, a prezzo di troppe vittime giovani e innocenti.




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